Sono autrice (lasciando per questioni scientifiche il mio pseudonimo e riprendendo il mio toscanissimo cognome) insieme a Tuono Pettinato, fumettista italiano tra i più interessanti, di Enigma. La strana vita di Alan Turing, graphic novel edita da Rizzoli Lizard. Strano scrivere in questa sede qualcosa che mi riguarda così da vicino, ma anche non volendo toccare, per questioni deontologiche, qualcosa che si avvicina al conflitto di interessi, ho pensato di proporre una specie di backstage, un insieme di immagini e parole inedite che non arriverebbero sulla stampa ufficiale (in senso lato, si parla anche di web ovviamente).
Un libro su Alan Turing non è solo la biografia di uno scienziato, ma un libro sulla conoscenza, conoscenza come ricerca, come coscienza di se stessi, di se stessi in relazione alla società e alla storia, è un libro che parla del cambiamento di paradigmi fondamentali, sulla lentezza con la quale possiamo e riusciamo a cambiarli.
Alan ci racconta sulla sua pelle dei meccanismi che caratterizzano la ricerca scientifica, ci narra della Seconda Guerra Mondiale, ci fa vivere gli albori delle lotte per i diritti civili degli omosessuali, ci racconta di come siamo fatti a livello biologico e ci mette in guardia su come biologia e società possono, e potranno in futuro, interfacciarsi nel bene e nel male. Un fumetto su questo personaggio è secondo me necessario per una riflessione più ampia sui rapporti tra uomo e scienza, tra scienza e società, tra società e tecnologia, ma anche tra vissuto privato e pubblico.
L’estrema passione/ossessione di Turing per Biancaneve della Disney è stato il filtro attraverso il quale Tuono Pettinato ha potuto reinterpretare ed estremizzare l’aspetto surreale della storia: l’Hitler-Grimilde di Tuono penso rimarrà negli annali!!!
La sfida più grande è stata quella di amalgamare la scienza e la matematica di Turing alla narrazione. Un libro di matematica è per la maggior parte delle persone qualcosa di astruso, a volte pesante, spesso noioso. Parlare di matematica in un fumetto poteva presentare il rischio di scadere nella didattica e in un approccio professorale che volevamo evitare. Il disegno in matematica ha la funzione di aiutare alla visualizzazione dei concetti astratti, in un fumetto l’illustrazione è invece portatrice di informazioni che uniscano la narrazione all’immaginario del pubblico. Un’altra difficoltà, di tipo molto diverso, è stata quella di trovare il coraggio per proporre una storia “scientifica” a fumetti pensando che parte del pubblico poteva essere composta da matematici professionisti in cerca di rigore e scientificità che a volte si perdono in nome di una più semplice esposizione dei concetti.
La storia di Turing ha incrociato la mia vita grazie a Eric J. Hobsbawn e al suo libro sulla storia del Novecento, Il secolo breve. L’ho trovata incredibile e affascinate; la raccontavo a chiunque e tutti ne rimanevano colpiti. Da studentessa di fisica a Pisa, ho sempre subito il fatto che ciò che trovavo interessante nel mio campo era considerato “materia per pochi eletti”, qualcosa di cui si poteva parlare solo tra addetti ai lavori. Trovavo inconcepibile il pregiudizio dilagante che univa la difficoltà negli studi e il poco interesse nelle storie legate alla scienza. Ho sempre pensato che trovando la chiave narrativa giusta ogni storia potesse essere raccontata a tutti, la vita di Turing era una di queste. Il suo essere surreale e fiabesca mi ha fatto pensare che il fumetto e il tratto di Tuono Pettinato, potessero essere la chiave perfetta. Lui ha accettato entusiasticamente e un anno fa abbiamo incontrato i nostri attuali editor di Rizzoli Lizzard per la proposta editoriale. L’anno di Turing, il 2012, e la presunta uscita di un film sulla vita del matematico diretto da Ron Howard con Leonardo di Caprio nella parte di Turing ci hanno aiutato a dare robustezza alla nostra proposta e a convincere la casa editrice a portare avanti un progetto così originale, una vera e propria sfida.
Ma una tra le immagini di questa avventura che più di tutte rimarrà nel mio cuore è la foto che Tuono mi ha scattato a Villa Rizzoli (soprannome usato per l’agriturismo nelle sperdute campagne di Lucca dove siamo stati ospiti) la mattina dell’ultimo giorno di Lucca Comix 2012. Immagine che Tuono ha usato per la splendida dedica sulla mia copia di Enigma.