Intervista nell’ambito della mostra alla Avantgarden Gallery – Milano
https://vimeo.com/39233386
L for Lister
Anarchico australiano, gira il mondo disegnando in cerca di avventure, Anthony Lister, dopo aver esposto a Berlino, New York, San Francisco, Londra, arriva a Milano per la sua prima personale italiana, curata da Fiammetta De Michele, all’Avantgarden Gallery, fino al 28 aprile.
I for Insight
Lister crea per istinto, mischiando l’ironia noir ad atteggiamenti sarcastici. Amore e morte, romanticismo e decadenza, erotismo e infantile innocenza, rosa e nero, bene e male, sono i contrasti stridenti che caratterizzano i nuovi lavori dell’artista. Le sue ballerine sono lo specchio dell’attitudine seduttiva tipica della dolcezza e della fragilità intrecciata con il fascino irresistibile della sessualità animale e della pazza determinazione. Tenere principesse possedute dai lupi si trasformano in assassine dalle ossa spezzate grondanti sangue, mettendoci di fronte a spaccati creativi dove si scardinano i limiti tra ciò che è bene e ciò che è male e dove niente è ciò che sembra.
S for Street
Le strade di tutto il mondo ospitano le enormi facce dal tratto grafico di Lister che come tanti street artist usa due nomi, uno per scorrazzare all’esterno, e compiere assalti murali illegali, l’altro, Anthony Lister, per entrare a pieno titolo in galleria. Irrequieto, skater, appassionato di fumetti americani, Lister usa la sua estrema velocità creatrice come punto di forza per intervenire negli spazi metropolitani, mettendo a punto il suo attacco alla società attraverso quelli che lui ama definire “crimini culturali”.
T for Time
Il tratto di Lister è nevrotico, veloce, guidato dall’istinto, tanto che quando lo vediamo disegnare il percorso creativo è imprevedibile, impulsivo, stralunato. Solo una volta terminato si riesce a vivere razionalmente il disegno: c’è il soggetto, il movimento, il tempo che passa, come se Lister rappresentasse insieme passato, presente e futuro. A Milano, in una delle stanze dell’Avantgarden, interamente dipinta in situ, l’artista ci invita in un ambiente avvolgente, come in una sorta di vortice segnico senza distinzioni tra muro e tela: l’effetto è quello di essere circondati da un stuolo di ballerine in movimento, in preda a uno strano e violento delirio mistico. Un trucco pesante, una testa di lupo, discinte e provocatorie, hanno perso la loro maschera pulita per raccontarci segreti di vite parallele e morbose. Il lavoro di Lister è il naturale risultato di un momento storico nel quale la cultura si mischia con la spazzatura, il bello con il brutto, l’amore con l’odio, il giorno con la notte, l’animale con l’uomo, i lupi con le ballerine, la natura con le metropoli; si generano nuove creature, la doppiezza fa da padrona, si vive dentro a forti contraddizioni e disequilibri che a loro volta creano un interessante territorio riflessivo da dove poter iniziare a raccontare la nostra storia, le nostre idee, le nostre visioni, le nostre perversioni.
E for Emotion
Emozioni contrastanti, paure, ma anche senso di libertà estrema, l’ossessione di Lister è quella di celebrare una lotta contro l’impulso del controllo, contro ogni gerarchia, per arrivare alla vittoria dell’istinto, ma allo stesso tempo si sente in dovere di immortalare i vizi e i peccati capitali ai quali immancabilmente si arriva quando l’uomo si fa prendere la mano da una mancanza di confini, arrivando a una dura critica dello sbandamento a cui è arrivata l’ideologia occidentale nella continua perdita di moralità e modelli di comportamento costruttivi per il bene della collettività.
R for Respect
Personaggio stravagante e controverso, Anthony dimostra, nell’esprimere le sue idee sul mondo e sull’arte, una sagacità che arricchisce la fruizione delle sue opere. Molto importanti sono state la sua critica a internet, in particolare alla vita che rischiamo di passare sempre più connessi ai nostri portatili, e la sua idea di ritorno a una esistenza più naturale e senza sovrastrutture. È banale, ma pur rientrando nei circuiti artistici da professionista, pur rapportandosi a un mondo dove apparenza e pubbliche relazioni spesso fanno da padrone, Lister fa sentire la sua anima che pulsa senza perdere di spontaneità e curiosità verso i luoghi e le persone che incontra.
L as in Lister
Anthony Lister, Australian anarchist who travels the world seeking adventures through drawing. After having exhibits in Berlin, New York, San Francisco and London, he has arrived in Milan for his first Italian exhibition, curated by Fiammetta De Michele at the Avantgarden Gallery and running until April 28.
I as in Instinct
Lister creates instinctively, mixing dark irony with a sarcastic attitude. Love and death, romance and decadence, eroticism and childlike innocence, pink and black, good and bad, are the contrasts that characterise the artist’s new works. His dancers reflect the seductive attitude typical of sweetness and fragility intertwined with the irresistible appeal of animal sexuality and mad determination. Sweet princesses possessed by wolves that turn into murderers with blood dripping from broken bones, placing before us a creative divide where the limits between what is good and what is evil become unhinged and where nothing is what it seems.
S as in Street
Streets all around the world are home to the enormous faces resulting from Lister’s strokes. Like many street artists he uses two names, one to run around all over the place and illegally assault walls, the other, Anthony Lister, to enter into gallery life. Restless, skater, American comic book enthusiast, Lister uses his extreme creative speed as a strength to insert himself into metropolitan areas furthering his attack on society, something he likes to refer to as “cultural crimes”.
T as in Time
Lister’s strokes are neurotic, quick, guided by instinct, so that when we see him draw the creative path is unpredictable, impulsive, bewildering. Only once it is complete can you manage to rationally “live” the design: there are the subjects, the movement, the time that passes, as if Lister would represent the past, present and future all in one. In Milan, in one of Avantgarden’s rooms painted entirely in situ, the artist invites us into an enveloping environment, like a sort of vortex without distinctions between wall and canvas: the effect is to be surrounded by a bevy of dancers in movement, prey to a strange and violent mystical delirium. Heavily made-up, provocative and scantily dressed with wolves’ heads, they have lost their “innocent masks” to tell secrets of parallel and morbid lives. Lister’s work is the natural result of a historical moment in which culture mixes with garbage, beautiful with ugly, love with hate, day with night, animal with man, wolves with ballerinas, nature with the metropolis; generating new creatures, duplicity is the master that lives inside strong contradictions and imbalances which in turn create an interesting reflective place where we can start to tell our story, our ideas, our visions, our perversions.
E as in Emotions
Mixed emotions, fear, but also a sense of extreme freedom, Lister’s obsession is to celebrate a struggle with impulse control, a struggle against every hierarchy, to reach the victory of instinct, but at the same time one feels compelled to immortalise the vices and sins which invariably come when man gets carried away by a lack of boundaries, a harsh criticism has arrived on the heels of Western ideology in the continued loss of morality and models of behaviour which have been constructed for the good of the community.
R as in Respect
An extravagant and controversial character, Anthony demonstrates, when expressing his views on the world and on art, a clarity that enables the fruition of his works. His internet critics are very important, particularly in this time where we are so connected to our laptops, but he has his ideas of returning to a more natural existence without superstructures. It’s trivial, but entering professional art circles, while dealing with a world where appearences and public relations often rule, Lister makes you feel his throbbing soul without losing the spontaneity and curiosity towards the places and people he meets.