Il desiderio del ‘luogo altro’ genera la vita errante e questa, a sua volta, favorisce l’atto creativo.
Del nomadismo. Per una sociologia dell’erranza – Michel Maffesoli
Il titolo Displacement, ovvero delocalizzazione, è legato alla vocazione nomade del processo creativo dell’artista in grado di proporre lavori che portano con sé la sintesi armonica di luoghi, ambienti e linguaggi.
È un nomadismo di ricerca, nello spazio e nel tempo, con cui l’artista ha contaminato in primo luogo il suo stile. Riversandolo nelle sue opere insieme alla scelta di materiali, metodi di lavorazione e attitudini provenienti da diverse culture e sub-culture, Paolo Zero-T è riuscito in una sinergia solida e riconoscibile.
Ogni opera riflette quindi il concetto di contaminazione simbolica e culturale che diventa vera e propria modalità di creazione artistica.
Struttura, forma, consistenza dei materiali, dimensioni e portabilità sono le dinamiche primarie che permettono allo stile di Zero-T di abitare luoghi inediti di una mappa ideale, di essere transitorio senza diventare effimero.
L’insieme delle opere include creazioni che vanno da tappeti lavorati in Nepal a sculture in legno di ebano africano, da opere in ceramica con iscrizioni e simbologie scalfite alla maniera dei graffiti preistorici, a lavori pittorici e fotografici che richiamano l’archivio dei ‘Black Books’, ovvero quei carnets de voyage che l’artista porta da sempre con sé. In ogni opera è intrinseco il codice dei Graffiti, ambito artistico nel quale Paolo Zero-T è stato uno dei pionieri e rimane una delle personalità più valide e influenti. Il risultato è un transgenico distillato di modi operandi, tecniche e stili.
Displacement è la sintesi naturale, non solo visiva, delle caratteristiche estetiche delle origini dell’artista con quelle dei luoghi con cui è entrato in contatto, in uno scambio fluido e costante tra attitudine, visione e costruzione dell’opera.
The title, Displacement, refers to the nomadic calling of the creative process of the artist capable of presenting works that contain the harmonious union of places, environments, and languages.
A nomadic probing through space and time with which the artist has contaminated his style. By pouring it into his works, along with the selection of materials, the work process, and attitudes hailing from various cultures and sub-cultures, Paolo Zero-T is able to create a solid and recognizable synergy.
Each work reflects the concept of symbolic and cultural contamination, which becomes a veritable method for artistic creation.
Structure, form, texture, dimensions, and portability are the primary dynamics that allow the style of Zero-T to dwell in unprecedented places of an ideal map, and to be transitory without becoming ephemeral.
His collection of work includes rugs woven in Nepal, African ebony wood sculptures, ceramics engraved with inscriptions and symbols like prehistoric graffiti, paintings and photographs that are reminiscent of the black books, or rather the travelogues, that the artist always carries with him. In all of his works, there is evidence of graffiti, the artistic scene in which Paolo Zero-T was a pioneer and still remains a point of reference. The result is a transgenic distillate of modi operandi, techniques, and styles.
Displacement is the natural synthesis, not only visual, of the esthetic characteristics of the origins of the artist and of the places he has come into contact with, in a constant and fluid exchange between attitude, vision, and realization of the work.
Bio
Paolo Zero-T nasce a Poggibonsi in Toscana nel 1968.
Visual artist e designer, la sua creatività si esprime attraverso pittura, fotografia, scultura, tipografia e interazioni tra forme e materiali.
Il suo percorso artistico comincia a metà degli anni Ottanta nella crew italiana CMC (Color Melodiez Combo) diventando uno dei pionieri del graffiti writing, disciplina per cui verrà riconosciuto come parte del collettivo internazionale TDS (The Death Squad), storica crew originaria di New York e attiva fin dagli anni Settanta.
È con la collaborazione con Slam Jam, azienda leader nella comunicazione e distribuzione di brand internazionali legati ai movimenti underground, cominciata nel 1989, che il talento e l’attitudine di Paolo Zero-T diventano importanti elementi di connessione tra moda e street culture.
L’artista ha infatti affiancato e coadiuvato fin da subito la visione di Luca Benini in quella che è stata la nascita di Slam Jam, sviluppando Combo, uno dei primi brand italiani di streetwear, fino a diventare l’art director del venticinquesimo anniversario dell’azienda, disegnandone in particolare il logo che ha siglato le produzioni di brand come Stussy, Carhartt, Head Porter, per nominarne alcuni.
In continuo movimento tra New York, Parigi e Tokyo, la sua produzione artistica vanta acquisizioni nella collezione permanente della Fondazione De Mitri e la presenza nella mostra collettiva THE BRIDGES OF GRAFFITI durante la Biennale dell’Arte di Venezia nel 2015. Oggi Paolo Zero-T presenta Displacement negli spazi della Galleria Patricia Armocida a Milano.
Paolo Zero-T was born in Poggibonsi, Tuscany in 1968.
Visual artist and designer, he expresses his creativity through painting, photography, sculpture, printing, and the interactions of forms and materials.
His artistic path begins in the mid ‘80s with the Italian crew CMC (Color Melodiez Combo), he becomes one of the pioneers of graffiti writing, the reason he is then accepted as a member of TDS (The Death Squad), a historic international crew from New York active since the ‘70s.
Thanks to the collaboration with Slam Jam, a leading company in the distribution of international brands associated with underground movements, beginning in 1989, Paolo Zero-T’s talent becomes an important link between fashion and street culture.
In fact, the artist partners with and assists Luca Benini’s vision in the birth of Slam Jam by developing Combo, one of the first Italian streetwear brands. He then becomes the art director of the company’s 25th anniversary, designing its logo featured on brands like Stussy, Carhartt, Head Porter, to name a few.
Constantly on the move between New York, Paris, and Tokyo, his artistic works belong to the permanent collection of Fondazione De Mitri and were part of the group exhibition THE BRIDGES OF GRAFFITI during the 2015 Venice Art Biennale. And now Paolo Zero-T will present Displacement at Galleria Patricia Armocida in Milan.